20 giugno Giornata per l’accoglienza contro i confinamenti e le espulsioni
In occasione della giornata del rifugiato, che si celebra il 20 giugno, abbiamo organizzato una giornata di denuncia e presa di parola per riempire di senso una ricorrenza che troppo spesso ricorda i diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo senza denunciare la loro sistematica violazione. Da Lampedusa a tutte le altre città di frontiera e, non solo, assistiamo ad una sospensione dei diritti fondamentali che, al contrario, dovrebbero garantire a tutti la libertà di movimento e soprattutto di fuga dalla guerra, dalle persecuzioni, dalla povertà.
Parlare oggi dei rifugiati significa assumere una netta presa di posizione contro l’attuale legge in vigore sull’immigrazione, contro i pattugliamenti alle frontiere, contro i CIE e i CARA, contro ciò che accade a Lampedusa, e contro l’immaginario dell’invasione che il governo ha voluto produrre per fomentare sentimenti di razzismo e di esclusione e per giustificare i provvedimenti speciali che non tutelano le persone che, ogni giorno, rischiando la propria vita, chiedono di essere accolte.
Così a Lampedusa come ad Ancona troppi corpi invisibili passano dal porto senza che riusciamo a rendercene conto per colpa dei sistemi di sicurezza e per colpa dei meccanismi di respingimento che non permettono alle persone che sono state ritrovate nei tir, di poter essere rifocillate ed ascoltate come meriterebbero. Al contrario vengono fermate e trattenute all’interno della nave per essere rispediti indietro come indesiderati. Questa sorte, sempre più spesso, tocca a giovani ragazzi minorenni che dovrebbero automaticamente essere consegnati ai servizi di protezione presenti sul territorio.
E come se non bastasse il ministro Maroni ha confezionato un decreto che ignora le sentenze della Corte di giustizia europea e della Consulta, nega la regolarizzazione a coloro che ne hanno diritto, reintroduce le espulsioni coatte e triplica i tempi di reclusione nei CIE.
Per questo saremo tutti presenti, insieme per dire che “siamo ancora tutti clandestini. E siamo stanchi di esserlo. Pretendiamo di poter tornare a tenere i piedi ben saldi sulla terra che ci appartiene!”
APPUNTAMENTO PER TUTTI ALLE ORE 18.00 AL PORTO, TEATRO DELLE MUSE
Associazione Shimabara, Polisportiva Assata Shakur, Collettivo Studentesco O.P.S, Associazione Sguardo, Circolo Culturale Africa, Associazione Senegalese Diappo, Associazione Boliviana Cultural, Circolo Culturale Laboratorio Sociale Ancona, Rete Migranti, SEL forum sui diritti, Associazione Romanianland Marche, Associazione Camerunensi delle Marche