PROGETTO CASA, UN ESSENZIALE BENE COMUNE!

Forse è  retorico portare all’attenzione il processo di disumanizzazione che coinvolge le nostre vite in questo terribile tempo di crisi.
Forse è anche retorico menzionare il processo di depauperamento delle risorse economiche necessarie a sostenere uno stile di vita degno e rispettoso delle esigenze fondamentali di ognuno.
Molto spesso abbiamo l’impressione che questi elementi siano estremamente radicati nella nostra consapevolezza esistenziale ma un po’ meno nella nostra capacità collettiva di rovesciare una contingenza che troppo spesso si pone a nostro sfavore.
Per quanto non ci siano ricette su come uscire dalla crisi c’è un punto fondamentale che riguarda  la pratica della democrazia.
Tanti movimenti ci hanno dimostrato, non per ultimo quello del Val Susa, che è possibile indignarsi a tal punto da mettere in gioco tutto,  perché è quel tutto che viene violentato!
Fare pratica di democrazia è per noi sperimentare in forma laboratoriale un altro modo di stare insieme, un altro modo di percepire il nostro territorio, un altro modo di  discutere che non si lamenta ma alimenta proposte e nuove forme organizzative di governo.
Con questo sguardo abbiamo lanciato un’assemblea tra cittadini nella zona sud della nostra città con più densità di  case popolari.
Non  ha caso il problema abitativo ritorna alla ribalta con una crescita esponenziale di sfratti per morosità e con una politica sulla casa inadeguata all’odierno contesto sociale. Nel 2010 nelle Marche sono stati 1.600, il 18,5% in più rispetto al 2009, e di questi, 9 su 10 sono stati per morosità; in provincia di Ancona circa 600, un terzo dei quali nel capoluogo, con un aumento del 30% rispetto al 2009. Questi gli ultimi dati resi pubblici, considerando che nel 2011 c’è stato un altro rilevante aumento.
La categoria delle famiglie con sfratto per morosità non può beneficiare di alcuna tutela neppure per l’accesso alle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi pubblici, peraltro costituite da un numero di famiglie sempre più sproporzionate rispetto al numero di alloggi disponibili.
Inoltre, dopo l´approvazione da parte del Consiglio Regionale, delle modifiche al Regolamento n. 2 / 2008, l’ ERAP, ente gestore delle case popolari, ha ultimato le operazioni relative alla determinazione dei canoni di locazione relativi al corrente anno 2012, che hanno comportato un considerevole aumento dell’affitto.
Gli aumenti sono stati imposti con criteri ancora non molto chiari generando situazioni arbitrarie di disparità tra gli inquilini. Molti di questi sono già intervenuti individualmente cercando di riportare il proprio canone d’affitto ad un prezzo sostenibile, ma senza ottenere nessun risultato oltre che ricevere insufficienti spiegazioni. Ci sono casi di pensionati  che percepiscono 600 euro al mese, che hanno visto aumentarsi il proprio affitto da 100 a 150 euro avendo l’identico ISEE dell’anno passato.
Vogliamo aprire una contrattazione collettiva per auto-determinare il canone giusto per le famiglie in difficoltà e discutere degli alloggi pubblici e della loro assegnazione oltre che denunciare lo stato di non curanza, per non dire abbandono, degli edifici in questione, sui quali non vengono praticate opere di manutenzione.

LA CASA È UN DIRITTO, L’AFFITTO NON SI TOCCA!

ASSEMBLEA COMUNE MERCOLEDI’ 21 MARZO ALLE ORE 18.00 PRESSO IL CENTRO SOCIALE ANZIANI DI VIA RUGGERI

CENTRO SOCIALE ASILO POLITICO ANCONA

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