Io non discrimino

Campagna pubblica contro il razzismo e per il riconoscimento dei diritti per tutti

L’Associazione Shimabara, la Polisportiva Antirazzista Assata Shakur e il Collettivo Studentesco OPS lanciano una campagna pubblica “Io non discrimino” che, come già spiega il nome, vuole affermare il diritto per tutti e tutte a non essere emarginati ed esclusi.

Sempre di più e sempre più persone sono vittime oggi di razzismo o di atti d’intolleranza. Gesti, parole che si consumano nelle nostre strade, sui mezzi pubblici, negli uffici e negli sportelli presenti sul territorio, quotidianamente e troppo spesso si disperdono tra l’indifferenza della gente. Gesti e parole razziste che con violenza si vorrebbero far entrare nel nostro bagaglio culturale e utilizzare come strumenti per difenderci da un nemico invisibile che abita l’immaginario e non certo  la realtà quotidiana.

È vergognoso e alle stesso tempo drammatico quello che apprendiamo in questi giorni dai giornali locali. Dichiarazioni razziste e violente pronunciate da un consigliere regionale, Giacomo Bugaro, che si permette, per scopi propagandistici e pubblicitari, di attaccare ingiustamente i negozi di cui sono proprietari i nuovi cittadini di Ancona. Dichiarazioni che hanno lo scopo di addossare la colpa dello svuotamento del centro storico, ai cittadini stranieri che, ormai da tantissimi anni vivono in Italia.  Grazie a loro possiamo ritrovare, ancora, spazi aperti e godere della vitalità che portano nelle vie del centro. Tantissimi studenti universitari e medi acquistano panini nei loro negozi, i pochi rimasti ad aver mantenuto prezzi accessibili e sostenibili. Di conseguenza ci sembra che si voglia istigare odio tra i commercianti soprattutto per un problema di concorrenza.

I cittadini di Ancona sanno benissimo che non sono i migranti ad avere spopolato il centro ma che tale fenomeno risale a più di una decina di anni fa, quando si è creato il grande polo commerciale a sud della città. Infatti, allora chi ha potuto ha traslocato la sua attività commerciale,  chi  non ce l’ha fatta, è rimasto vittima di questo processo di decentralizzazione che oggi vede il nostro centro storico pieno di  studi di avvocati, banche ed istituti finanziari. Situazioni che non vengono  mai criticate né tantomeno messe in discussione. Eppure è di una decina di giorni fa la notizia della truffa ad opera di Banca Marche ai danni di una famiglia anconetana. Questo purtroppo non fa discutere quanto le provocazioni lanciate sui giornali da Bugaro.

Ritornando a ciò che realmente conta, riteniamo indispensabile intraprendere una battaglia culturale e politica che contrasti gli effetti di questa guerra, combattuta, oggi,  con strumenti talmente raffinati che a volte si stenta a riconoscerla  nelle forme in  cui si manifesta. Questa guerra, che come tutte  le guerre costruisce stati di eccezione permanente, è quella della crisi strutturale che s’impatta sempre più sulle nostre vite. È la crisi che crea la psicosi securitaria in nome della quale si fanno passare leggi ed ordinanze xenofobe che, al contrario di quello che la propaganda dice, mirano a chiudere e a privatizzare spazi sociali, si innalzano muri e si predicano crociate, si negano così la democrazia e il rispetto della dignità umana.

Sempre più si costruiscono luoghi comuni che come una litania sentiamo ripetere agli angoli delle strade e nei bar. La stessa litania che con molta arretratezza culturale abbiamo ritrovato nelle righe stampate dei giornali quando riportavano l’intervento del consigliere regionale, capogruppo del  Pdl. Evidentemente il Sig. Bugaro, che certo non soffre gli effetti della crisi, ignora quanta ricchezza i cittadini stranieri abbiano apportato alla nostra città. Gli stessi che oggi più di altri sono vittime della crisi. Infatti, per un migrante, la perdita  del lavoro corrisponde all’impossibilità di poter rinnovare  il permesso di soggiorno. Per questo, a maggior ragione, la crisi li mantiene in una condizione permanente di ricatto e subordinazione.

Per la difesa dei diritti di cittadinanza, contro il razzismo e le discriminazioni  culturali, religiose e sessuali facciamo appello a tutti i cittadini, agli studenti, agli operai cassaintegrati, alle associazioni di base, alle realtà sindacali e politiche che insieme a noi vogliono intraprendere questo percorso all’insegna del riconoscimento della dignità e di quel senso di fratellanza umana che sempre più debba generare gesti di solidarietà e complicità.

Per questo lanciamo due appuntamenti pubblici:

Sabato 30 Ottobre ore 16.00 in P.zza Roma ci ritroviamo per distribuire a i tutti locali commerciali un adesivo da affiggere all’entrata del negozio con il logo della campagna “Io non discrimino”.

Sabato 13 Novembre ore 16.00 in P.zza Roma presidio “Io non discrimino” con interventi, musica e assaggi di “cucina dal mondo”. Kebab per tutti!

Solidarietà a tutti i  negozianti stranieri. Perché le nostre città generino accoglienza e organizzino azioni di lotta contro la  precarizzazione delle nostre vite.

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