In 100 occupano il Comune di Ancona

SIAMO TUTTI COMPLICI CONTRO LA VOSTRA ARROGANZA

A una settimana dalla manifestazione di Roma, non abbiamo smesso di mettere in gioco i nostri corpi e le nostre intelligenze. A una settimana dall’ennesimo rifiuto a voler ascoltare le migliaia e migliaia di uomini e donne che reclamano democrazia e diritti, a una settimana dall’ennesima truffa organizzata dal governo che attraverso la compravendita dei voti si è nuovamente garantito le poltrone del potere , noi scegliamo di non arrenderci , consapevoli della loro illegittimità e forti di ciò che rappresentiamo.
Nessuno ci può fermare!
Quello che ci rende invincibili è il desiderio irrefrenabile di essere e praticare quel comune che oggi non distingue tra precarietà del sapere e precarietà del lavoro vivo, che non distingue tra conservazione del territorio e difesa del proprio spazio di vita, non distingue tra differenti provenienze culturali né tantomeno tra chi è potenzialmente iscritto nell’accesso ai diritti, a chi invece vengono costantemente negati.
Nonostante sia evidente a tutti, che il governo di mister B. è appeso a un filo, si pretende di continuare a discutere sulle riforme di cui avrebbe bisogno il nostro paese. Oggi, per esempio, si terrà il voto finale al DDL Gelmini, consapevoli che la maggior parte di questo paese ha detto No!.
E’ stata contestata dagli studenti di tutti i gradi, dal corpo docente, dai genitori e da tutte quelle persone che vogliono salvare l’istruzione pubblica e di qualità, da tutti coloro che sono coscienti che la formazione è un percorso irrinunciabile affinché crescano persone consapevoli, libere e non addomesticate come qualcuno vorrebbe.
Fino ad ora tutti abbiamo assistito alle conseguenze delle politiche di austerità e di quelle emergenziali che avrebbero dovuto salvare tutti noi dalla crisi. Eppure niente è cambiato! O meglio cambia per coloro che hanno necessità di preservare e accumulare privilegi sfruttando il lavoro, da quello materiale, a quello immateriale, e tutti i beni naturali presenti sul nostro pianeta.
Davanti a un governo che ha scelto di essere sordo e perennemente autosufficiente, colluso con il potere mafioso, e sempre dalla parte di chi promuove speculazioni finanziarie ai danni del bene comune, noi rispondiamo con gesti di insubordinazione.
Per questo oggi, abbiamo occupato la sede del Consiglio Comunale che in teoria dovrebbe essere la sede deputata a discutere le istanze di tutti i cittadini, nessuno escluso. Durante l’occupazione del comune abbiamo srotolato dal balcone principale due striscioni contro il governo e la riforma Gelmini. Il tutto è stato colorato da due ragazzi sputafuoco che hanno tentato di richiamare l’attenzione delle persone in transito.
Di seguito si è indetta la conferenza stampa nella sala del consiglio. Gli studenti medi, dopo essersi denudati per dimostrare che non hanno più futuro, hanno discusso dei gravi avvenimenti che si stanno svolgendo in queste ore nei palazzi romani, dove indifferenti ad ogni protesta e rivendicazione dal basso, il governo procede con sistematicità allo smantellamento di ogni diritto, in primis quello allo studio.
Alla conferenza stampa è seguito un dibattito alla presenza del Sindaco Gramillano e dell’Assessore alla cultura Nobili. I due rappresentanti comunali hanno dimostrato la loro vicinanza a questo percorso di lotte ribadendo tuttavia che in questo preciso momento storico è difficile anche per loro fare opposizione.
Risposta che è sembrata del tutto insufficiente vista la gravità della situazione attuale.
Abbiamo avanzato la proposta di costruire un ambito pubblico in cui partecipino studenti, precari, insegnanti ed istituzioni per discutere e scegliere insieme dove dirigere i finanziamenti pubblici e per riuscire a trovare una forma comune di uscita dalla crisi, ripartendo dai soggetti vivi che compongono il nostro territorio. A tale proposito avanzeremo un progetto dettagliato già nei primi mesi del 2011.

Liberiamo la democrazia da chi la tiene prigioniera!
Riprendiamoci il nostro futuro perché non spetta ad altri scegliere ciò che è giusto o sbagliato per noi!
Riprendiamoci la parola contro chi vorrebbe che le nostre voci fossero afone!

Welcome to The Future. Movimento, movimento, movimento.


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Nel comune che c’è in noi: memoria di un conflitto

Roma, 14 dicembre 2010

Siamo partiti da Ancona con la convinzione di sentirci ugualmente vincitori indipendentemente dall’esito del voto di fiducia al governo. Vincitori perché l’ultima accelerazione di lotte che si è propagata nel nostro paese ha manifestato la straordinaria capacità, soggettiva e collettiva, di sottrarsi alle regole del comando ricomponendo nuove istituzioni dal basso in grado di autorappresentarsi in modo creativo, libero e democratico.

Mentre assistevamo e vivevamo le proteste che riversavano migliaia di corpi nelle strade, sui monumenti storici, nei luoghi che vengono ancora considerati pubblici nonostante abbiano perso la dimensione originaria del pubblico perché trasformatisi in articolazioni che disciplinano la gestione e l’utenza pubblica, non abbiamo potuto non riflettere sull’attimo precedente, ovvero sul momento di massima tensione che precede lo scoccare della freccia. Circa questo momento molti compagni e compagne hanno pensato che non sarebbe mai successo niente, che la crisi aveva già determinato tutto, anche le nostre scelte, e che bisognava rimettere in discussione tutto. È vero! Qualcosa stava cambiando e avvertivamo la necessità di capire cosa e come si stava cambiando.

La massima tensione dell’arco prima dello scoccare può essere a volte fraintesa, alcuni possono pensare che sia un momento di inerzia e staticità in cui ancora tutto sia da giocare e che fino all’ultimo non si abbia la certezza che la freccia venga lanciata.

Eppure quello che ci è apparso dopo, ovvero nel momento in cui la freccia ha preso la sua direzione, è stato quello di verificare che quell’attimo in cui si fermentavano riflessioni, dubbi e confronti, è stato il momento dove forse si è prodotto di più in termini di sperimentazioni e percorsi di soggettivazione all’intermo delle nostre strutture politiche.

Sono state organizzate esplosioni dì indignazione in territori forse inaspettati così come nei luoghi in cui le nostre strutture politiche più “anziane” non hanno mai smesso di sollevare le contraddizioni che caratterizzano il nostro presente.

Può essere banale ma sicuramente ci teniamo a sottolinearlo perché mai come prima abbiamo assistito, nella straordinaria giornata del 14 dicembre, una sintesi perfetta tra struttura organizzativa e gestione spontanea. La prima ha saputo promuovere e organizzare la seconda, così come quest’ultima ha rappresentato e tutt’ora rappresenta realtà concrete, vive e profondamente reali, immanenti.

Cosa c’è di più reale di un operaio che in pochi giorni vede sfumare anni di conquiste per il riconoscimento dei diritti collettivi dei lavoratori? O di una persona in fuga da guerre e persecuzioni che invece di essere accolto viene rigettato come indesiderato nel proprio paese dopo essere stato truffato, sfruttato e discriminato? Cosa c’è di più reale di chi oggi, a causa di una calamità naturale, ha perso la propria casa, un familiare, un amico e si rende conto che la sua situazione è stata strumentalizzata solo per fare propaganda e per guadagnarci sopra? Cosa c’è di più reale di un’intera generazione che vede negato il diritto ad una istruzione garantita, di qualità e per tutti?

Tanto sono reali queste immagini tanto è reale e vero ciò che è accaduto in Piazza del Popolo a Roma. Non si può continuare a pensare che chi decide all’interno delle stanze del potere rappresenti questo paese e che noi siamo un’altra cosa, o peggio, che siamo un male da estirpare fin che sono in tempo. In questo mondo al revés siamo noi i protagonisti di un possibile cambiamento, siamo il noi di ciò che oggi rappresenta il bene comune per tutti e tutte. Sappiamo che non è sufficiente rappresentarlo ma che è necessario riflettere e condividere su come realizzarlo e gestirlo.

Il cammino è lungo ma il punto di partenza da cui poter continuare ad esprimere i nostri corpi e le nostre intelligenze è stato a Roma 14 Dicembre: uniti contro la crisi!

A gran voce chiediamo la liberazione di tutti i compagni e le compagne che sono stati trattenuti ingiustamente dalle forze dell’ordine, liberi tutti! liberi subito!


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14 dicembre pullman per riprenderci il nostro futuro

Abbiamo lanciato da Ancona un pullman composto da studenti, precari e migranti che il 14 Dicembre farà rotta su Roma, ovvero su Montecitorio perché, insieme alle migliaia di persone che oggi hanno dimostrato di costruire un’altra comunità sociale, libera, democratica e indipendente, vogliamo sfiduciare il governo e tutti coloro che sono complici delle politiche bulimiche che fagocitano capitali, saperi, e beni naturali indispensabili per un degno e giusto spazio di vita.

Saremo tutti uniti, ognuno con il suo portato di esperienza e di lotta, ognuno con il suo pezzo di strada, breve o lunga che sia, per ricomporre quel mosaico che oggi tratteggia un altro paese, vivo, effervescente, in cui chi ha deciso di riprendere in mano il proprio futuro, sta facendo la differenza!

Il pullman partirà da Piazza D’Armi.

Per prenotazioni: tel. 331 5435126    –    338 6714729

Domenica 12 Dicembre invitiamo tutti a partecipare al pranzo per sostenere le spese del pullman e per discutere delle questioni tecniche.

Appuntamento ore 12.30 presso i campi sportivi “I Cedri” in Via Monte Vettore – quartiere Posatora – Ancona.

Associazione Shimabara – Collettivo Studentesco O.P.S.

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Studenti e precari occupano per due ore la Mole Vanvitelliana

Il Collettivo Studentesco O.P.S. e l’Associazione Shimabara hanno oggi occupato temporaneamente la Mole Vanvitelliana.

Intorno alle ore 17 un gruppo di quaranta attivisti sono saliti sul cornicione delle mura srotolando uno striscione di 10 metri con sopra scritto “Contro il DDL Gelmini tutti uniti contro la crisi”.

Anche questa azione si unisce alle centinai di altre iniziative che si sono propagate in Italia e in Europa contro la gravissima situazione economica e sociale che le varie politiche economiche hanno provocato. Anche in Ancona si è voluto lanciare un segnale di contestazione alla riforma Gelmini e a tutti quei decreti che oggi con la scusa della crisi mirano a precarizzare le nostre vite e distruggere i nostri territori.

Alla protesta di oggi susseguiranno altre mobilitazione per arrivare a costruire consapevolmente la grande manifestazione nazionale del 14 Dicembre a Roma. Si vogliono invitare precari, studenti, migranti, lavoratori, e qualsiasi soggettività che, insieme a noi voglia riappropriarsi del diritto di decidere della propria vita, a moltiplicare i momenti di confronto, azione e dibattito, per pretendere che l’istruzione sia libera, pubblica e gratuita, per ottenere un reddito garantito sganciato dal lavoro, per la salvaguardia dell’ambiente e infine per costruire insieme un paese più libero e giusto.

Gli studenti delle scuole superiori hanno, nella giornata di oggi, colto l’occasione per lanciare la propria piattaforma condivisa a livello provinciale. Chiedendo finanziamenti regionali destinati a tutte le scuole, la garanzia della continuità dei corsi di terza area, un miglioramento della didattica e del personale insegnante e la sicurezza di vivere la scuola nella tranquillità e nella possibilità di apprendere saperi liberi e non preconfezionati.

TUTTI UNITI CONTRO LA CRISI

Collettivo O.P.S. – Associazione Shimabara


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Cena di autofinanziamento

Festeggiamo la nascita di una nuova associazione che porta il nome Shimabara per ricordare una delle più grandi rivolte che ha vissuto storicamente il Giappone.

Shimabara, aldilà di ogni luogo e ogni tempo, evoca le gesta di ribellione contro tutti quei sistemi di governo che con feroci sistemi repressivi mantengono nel ricatto moltitudini di persone. Shimabara, aldilà di ogni luogo e di ogni tempo, rappresenta oggi la volontà di opporsi agli effetti devastanti della crisi. Shimabara, aldilà di ogni luogo e di ogni tempo, invita a costruire quel comunne che oggi possa realizzare i bisogni di tutti.

Vi aspettiamo sabato 6 novembre ore 20.30 in Via Monte Vettore – Ancona ( Quartiere Posatora) – presso i Campi Sportivi “I Cedri”.

La cena avrà un costo di 15 euro, e comprenderanno:

Primo piatto: penne alla vodka e un sugo adatto ai bambini

Secondo piatto: arrosto di tacchino

Contorno: patate arrosto

Bevande: acqua , vino e birra

Scopo della cena, oltre l’autofinanziamento dei progetti in cantiere, sarà anche quello di presentare la nuova squadra di calcio della Polisportiva Antirazzista Assata Shakur.


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Io non discrimino – Atto II

Sabato 13 Novembre dalle ore 16 saremo presenti nelle vie del centro con un presidio attivo che vedrà presenti tutte le realtà organizzate firmatarie della campagna “Io non discrimino”.

L’iniziativa di sabato prossimo continua quella precedente, svoltasi sabato 6 novembre, nella quale si sono distribuiti ai negozianti del centro storico e hai passanti 500 adesivi con il logo Io non discrimino. Il II atto della campagna contro il razzismo e per il riconoscimento dei diritti per tutti, ci vedrà presenti con un banchetto con cui verrà offerto un aperitivo antidiscriminazioni preparato dalle famiglie migranti e dai commercianti stranieri che troppo spesso vengono utilizzati come capo espiatorio per lamentare le profonde conseguenze che la crisi ha portato all’interno del nostro tessuto sociale, minacciando quei principi di solidarietà e cooperazione che dovrebbero governare le nostre relazioni sociali. Saremo presenti anche per manifestare la nostra piena solidarietà ai migranti di Brescia che ormai da diversi giorni sono mobilitati per chiedere la loro regolarizzazione e la fine dei rapporti di sfruttamento che li lega ai propri datori di lavoro.

Facciamo appello a tutte le associazioni, collettivi e singole soggettività ad aderire alla compagna Io non discrimino per affermare l’urgenza di intraprendere una battaglia culturale e politica che rimetta al centro di tutto la persona, senza pregiudizi, ricatti, e luoghi comuni.

Vi aspettiamo lungo corso Garibaldi, visibili con il logo Io non discrimino.

All’iniziativa hanno aderito: Associazione Shimabara – Polisportiva Antirazzista Assata Shakur – Collettivo Studentesco O.P.S – Redazione Urlo – CTS (Ancona) – Internet Point Centro – Turko Napoletano kebab – Malik Kebab – Associazione Romanialand Marche – Associazione Diappo Senegal – Associazione Sguardo – Comunità boliviana – Comunità peruviana – Comunità bengalese – Comunità albanese – Circolo Africa


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Io non discrimino – Atto I

Sabato 30 ottobre un gruppo di trenta attivisti appartenenti all’Associazione Shimabara, alla Polisportiva Antirazzista Assata Shakur, al Collettivo Studentesco OPS, alla Redazione dell’Urlo, si sono dati appuntamento in Piazza Roma alle ore 16.00 per il primo appuntamento della campagna “Io non discrimino”.

Per l’iniziativa si sono distribuiti e affissi per le vie del centro 500 adesivi con il logo Io non discrimino. Si sono coinvolti passanti e soprattutto commercianti che hanno accolto molto positivamente la proposta di attaccare l’adesivo all’entrata del negozio.

Scopo del primo appuntamento della campagna Io non discrimino è stato quello di diffondere azioni contro il razzismo e una netta presa di posizione contro le dichiarazioni del consigliere regionale Giacomo Bugaro riportate la settimane scorsa dai giornali locali.

Nel tragitto compiuto dai partecipanti si è portata la propria solidarietà agli esercenti stranieri che nuovamente insieme a noi saranno presenti sabato 13 novembre in piazza con musica, interventi e Kebab per tutti!

All’iniziativa hanno aderito: Associazione Shimabara – Polisportiva Antirazzista Assata Shakur – Collettivo Studentesco O.P.S – Redazione Urlo – CTS (Ancona) – Internet Point Centro – Turko Napoletano kebab – Malik Kebab – Associazione Romanialand Marche – Associazione Diappo Senegal – Associazione Sguardo – Comunità boliviana – Comunità peruviana – Comunità bengalese – Comunità albanese – Circolo Africa


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Io non discrimino

Campagna pubblica contro il razzismo e per il riconoscimento dei diritti per tutti

L’Associazione Shimabara, la Polisportiva Antirazzista Assata Shakur e il Collettivo Studentesco OPS lanciano una campagna pubblica “Io non discrimino” che, come già spiega il nome, vuole affermare il diritto per tutti e tutte a non essere emarginati ed esclusi.

Sempre di più e sempre più persone sono vittime oggi di razzismo o di atti d’intolleranza. Gesti, parole che si consumano nelle nostre strade, sui mezzi pubblici, negli uffici e negli sportelli presenti sul territorio, quotidianamente e troppo spesso si disperdono tra l’indifferenza della gente. Gesti e parole razziste che con violenza si vorrebbero far entrare nel nostro bagaglio culturale e utilizzare come strumenti per difenderci da un nemico invisibile che abita l’immaginario e non certo  la realtà quotidiana.

È vergognoso e alle stesso tempo drammatico quello che apprendiamo in questi giorni dai giornali locali. Dichiarazioni razziste e violente pronunciate da un consigliere regionale, Giacomo Bugaro, che si permette, per scopi propagandistici e pubblicitari, di attaccare ingiustamente i negozi di cui sono proprietari i nuovi cittadini di Ancona. Dichiarazioni che hanno lo scopo di addossare la colpa dello svuotamento del centro storico, ai cittadini stranieri che, ormai da tantissimi anni vivono in Italia.  Grazie a loro possiamo ritrovare, ancora, spazi aperti e godere della vitalità che portano nelle vie del centro. Tantissimi studenti universitari e medi acquistano panini nei loro negozi, i pochi rimasti ad aver mantenuto prezzi accessibili e sostenibili. Di conseguenza ci sembra che si voglia istigare odio tra i commercianti soprattutto per un problema di concorrenza.

I cittadini di Ancona sanno benissimo che non sono i migranti ad avere spopolato il centro ma che tale fenomeno risale a più di una decina di anni fa, quando si è creato il grande polo commerciale a sud della città. Infatti, allora chi ha potuto ha traslocato la sua attività commerciale,  chi  non ce l’ha fatta, è rimasto vittima di questo processo di decentralizzazione che oggi vede il nostro centro storico pieno di  studi di avvocati, banche ed istituti finanziari. Situazioni che non vengono  mai criticate né tantomeno messe in discussione. Eppure è di una decina di giorni fa la notizia della truffa ad opera di Banca Marche ai danni di una famiglia anconetana. Questo purtroppo non fa discutere quanto le provocazioni lanciate sui giornali da Bugaro.

Ritornando a ciò che realmente conta, riteniamo indispensabile intraprendere una battaglia culturale e politica che contrasti gli effetti di questa guerra, combattuta, oggi,  con strumenti talmente raffinati che a volte si stenta a riconoscerla  nelle forme in  cui si manifesta. Questa guerra, che come tutte  le guerre costruisce stati di eccezione permanente, è quella della crisi strutturale che s’impatta sempre più sulle nostre vite. È la crisi che crea la psicosi securitaria in nome della quale si fanno passare leggi ed ordinanze xenofobe che, al contrario di quello che la propaganda dice, mirano a chiudere e a privatizzare spazi sociali, si innalzano muri e si predicano crociate, si negano così la democrazia e il rispetto della dignità umana.

Sempre più si costruiscono luoghi comuni che come una litania sentiamo ripetere agli angoli delle strade e nei bar. La stessa litania che con molta arretratezza culturale abbiamo ritrovato nelle righe stampate dei giornali quando riportavano l’intervento del consigliere regionale, capogruppo del  Pdl. Evidentemente il Sig. Bugaro, che certo non soffre gli effetti della crisi, ignora quanta ricchezza i cittadini stranieri abbiano apportato alla nostra città. Gli stessi che oggi più di altri sono vittime della crisi. Infatti, per un migrante, la perdita  del lavoro corrisponde all’impossibilità di poter rinnovare  il permesso di soggiorno. Per questo, a maggior ragione, la crisi li mantiene in una condizione permanente di ricatto e subordinazione.

Per la difesa dei diritti di cittadinanza, contro il razzismo e le discriminazioni  culturali, religiose e sessuali facciamo appello a tutti i cittadini, agli studenti, agli operai cassaintegrati, alle associazioni di base, alle realtà sindacali e politiche che insieme a noi vogliono intraprendere questo percorso all’insegna del riconoscimento della dignità e di quel senso di fratellanza umana che sempre più debba generare gesti di solidarietà e complicità.

Per questo lanciamo due appuntamenti pubblici:

Sabato 30 Ottobre ore 16.00 in P.zza Roma ci ritroviamo per distribuire a i tutti locali commerciali un adesivo da affiggere all’entrata del negozio con il logo della campagna “Io non discrimino”.

Sabato 13 Novembre ore 16.00 in P.zza Roma presidio “Io non discrimino” con interventi, musica e assaggi di “cucina dal mondo”. Kebab per tutti!

Solidarietà a tutti i  negozianti stranieri. Perché le nostre città generino accoglienza e organizzino azioni di lotta contro la  precarizzazione delle nostre vite.

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